Traumi e Disturbo Post Traumatico da Stress
mercoledì, gennaio 6th, 2010Un libro molto interessante uscito in libreria negli ultimi mesi ad opera di due note ricercatrici del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, Federica Cagnoni e Roberta Milanese, sembra fatto per noi abruzzesi che purtroppo abbiamo affrontato e stiamo ancora affrontando la dura prova del terremoto a L’Aquila.
Cambiare il Passato
"Da quel momento in avanti ci saranno nella tua vita un ‘prima’ e un ‘dopo’. ‘Prima’ che capitasse questo evento probabilmente credevi che il mondo fosse giusto e che tutto avesse un significato. ‘Dopo’, di colpo, senti di non avere più il controllo della tua vita e di ciò che capita intorno a te. Ti senti vulnerabile e il tuo mondo non è più sicuro. È difficile dare un senso a quello che verrà: il significato della vita che era presente solo pochi attimi prima non c’è più, nulla è più giusto né equo."
Calamità, terremoti, disastri e sciagure sono, purtroppo, parte della condizione umana, e di norma le persone sono «naturalmente» attrezzate per reagire agli stress estremi provocati da simili eventi.
A volte, però, il fatto traumatico può fissarsi nella mente di chi ne è testimone o protagonista al punto da non abbandonarlo più: siamo allora di fronte alla patologia chiamata disturbo post-traumatico da stress. La persona in questo caso diviene letteralmente prigioniera di un passato che continua a inondare il suo presente di paura, dolore e rabbia, impedendole di proseguire il suo cammino verso il futuro.
Oltre a definire e inquadrare il disturbo post-traumatico da stress e a dar conto delle più recenti ricerche sull’argomento, questo libro presenta in modo esaustivo e sistematico il protocollo di trattamento del disturbo post-traumatico da stress messo a punto con ottimi risultati negli ultimi cinque anni presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo.
Da sempre la Terapia Strategica si propone come una terapia breve, orientata sul «qui e ora» della persona; questo non significa però negare l’importanza della storia di ciascun individuo. Il terapeuta strategico evita di interpretare il passato e di assegnargli un significato che spesso rimane sconosciuto anche a chi lo ha vissuto, ma quando – come in questo caso – è il passato a costituire il problema del presente, il lavoro del terapeuta strategico si rivolge proprio all’evento trascorso o, meglio, alla sua ricollocazione: non si tratta cioè di cancellare il passato, ma di aiutare la persona a sbloccare le risorse di cui è naturalmente dotata e che il trauma ha temporaneamente paralizzato, e a riportarlo nella sua giusta posizione temporale: quella, appunto, passata.
Ponte alle Grazie